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sabato 30 giugno 2012

METTETE MI PIACE SULLA MIA PAGINA?

Ciao ragazze. Sono inc***** nera. Mi hanno bloccato l'account Facebook per la seconda volta. Capisco che la concorrenza sia tanta, ma segnalarci a vicenda per eliminarci dal giro non mi pare tanto corretto. Mi spiace davvero pensare che qualcuno possa arrivare a tanto, soprattutto perché sponsorizzarci su un social network non credo sia un gesto malvagio che va punito. In ogni caso, per evitare che accada una terza volta, mi trasferisco sulla pagina che avevo creato tempo fa. Mettete mi piace, per favore. Vorrei recuperare tutti i contatti che mi ero creata e che ho perso. Sappiamo benissimo che senza Fb difficilmente un blog possa andare avanti. Ha bisogno di pubblicità, sempre e comunque. Non ci si arriva certo per caso, su un blog. Quindi, chi avesse intenzione di aiutarmi, potrebbe fare anche un'altra cosa: attraverso i vostri profili, o magari sui gruppi a tema più frequentati, potreste pubblicare un post invitando tutte a mettere mi piace a questa pagina? https://www.facebook.com/Precariamatruccata?ref=tn_tnmn
Ve ne sarei grata. Mi spiacerebbe dover rinunciare a qualcosa in cui sto mettendo anima e corpo. Datemi una mano, non vi costa molto... credo! Fatelo girare, ragazze. E grazie anticipatamente per quello che riuscirete a fare. Un abbraccio

Con il cofanetto di Sephora è Natale tutti i giorni (+ new entry per voi!)


Sarà una questione di geni. O di dna. Mi sentivo una pecora nera, fino a qualche anno fa. L'unica donna della famiglia che avesse i cassetti (e pure gli armadi e le scarpiere) strapieni di ombretti, rossetti, smalti e fondotinta. Poi, LEI è cresciuta. E lì mi sono resa conto che la colpa-merito di questa sfrenatissima passione derivasse dal ceppo paterno. Ho scoperto che mia cugina era come me: assatanata di trucchi e di shopping. La sorella (di sangue, di unghie, di creme e di eyeliner) che non avevo mai avuto e che avevo, invece, sempre voluto. Ha "solo" sedici anni ma penso che abbia già più trucchi di me. E il bello è che li sa usare pure bene.  Conosce benissimo questo mondo, il "nostro" mondo, perché - esattamente come me e voi - ogni giorno rischia l'overdose da beauty blog, siti dei brand e tutorial. Guai a chiederle di uscire senza un filo di make up. Non prende neanche lontanamente in considerazione l'idea. Ragion per cui, ho pensato che coinvolgerla nel mio blog fosse un'ottima idea. Ha accettato e ne sono felicissima: ha già in serbo un sacco di post per voi, che sono sicura vi piaceranno un sacco. Qui di seguito, quindi, la sua prima review. Adoro il prodotto che sta per presentarvi. Ecco a voi, allora...
La studentessa (senza una lira) ma ben truccata! Vi va d'incoraggiarla un po'???


Si inizia sempre così. Quando sei piccola i tuoi genitori ti regalano trucchi di Barbie, e tu chiedi alla mamma quando potrai mettere i suoi tacchi ed usare i suoi trucchi. Poi arriva il giorno in cui tua mamma ti guarda e si accorge che hai il triplo dei suoi prodotti, che le tue scarpe sono più alte delle sue, e che le trousse di Barbie si sono trasformate in bellissime palette di Sephora.Ed è proprio vero che i fiori più belli sono anche i più rari, perché la palette che sto per descrivervi è tanto bella quanto rara. Sto parlando della fantastica palette Makeup Studio di Sephora, creata per soddisfare ogni esigenza di noi donne. Questa speciale palette si presenta nel negozio come Babbo Natale, ogni periodo natalizio, ed ogni anno il team di esperti Sephora si impegna per migliorarla e farla apparire sempre in un nuovo formato. Nonostante il design cambi, l’interno rimane pressappoco uguale, anche se spesso le tonalità cambiano (non tutte, ovviamente, ma solo una parte). Per il Natale 2011 il design di questa palette è stato studiato per chi (come me) non ha più un angolo dove mettere i propri trucchi, ed infatti si presenta come un elegante cofanetto nero dotato di piedini richiudibili e suddiviso in strati.





Mi sono voluta concedere questo “lusso”, e con €39,90 mi sono portata a casa 96 ombretti, suddivisi tra shimmer, satinati (che costituiscono la maggior parte dei colori) e mat; 84 rossetti, qualcuno glitterato, nei quali sono compresi anche alcuni gloss; 3blush di cui due satinati, 1 terra satinata; 6 eyeliners in crema; 2 matite, una marrone e una nera; 1 mascara ed infine 4 pennellini di dubbia qualità. L’unico utilizzabile è quello per labbra, che ho trovato molto setoso. Per quanto riguarda il mascara, non ne parliamo proprio: già secco ancora prima di comprarlo. Passiamo alla parte più importante: gli ombretti. Ne adoro la maggior parte, anche se non mi piace che le cialde siano così piccole. Il bianco infatti, uno dei colori che utilizzo più spesso, è già praticamente finito. Però mi accontento, in rapporto al prezzo, conoscendo Sephora che per una matita fa pagare €12 e considerando tutto quello che c’è dentro, direi che è un ottimo affare! Sulla durata c’è da dire che i mat dopo una giornata tendono ad opacizzarsi un po’ ed a venire via, mentre gli shimmer ed i satinati durano di più. Adoro la gamma di colori, che è piuttosto vasta e contiene colori ricercati, che non si vedono tutti i giorni. Nelle foto piuttosto discutibili che ho fatto (scusate la qualità, non sono molto brava) vi mostro le mie tonalità preferite, le prime due di ombretti e la terza di rossetti:




Il primo e l’ultimo colore risultano un po’ differenti dalla realtà: quello che sembra bianco in realtà è più rosato, l’ultimo della seconda foto invece è più verde di come sembra. Sono letteralmente innamorata del terzo colore della prima foto, è sicuramente il mio preferito! Per quanto riguarda i rossetti, vi ho swatchato i miei tre preferiti, tutti e tre molto accesi ma anche molto portabili (e ve lo dice una che domanda sempre se non sembra una cretina, prima di uscire). Sono tutti e tre colori che metto spesso quando trucco poco gli occhi, per far risaltare le labbra. Li adoro! Una cosa che mi ha sorpreso molto della palette è la scrivenza delle matite: guardare per credere! Le ho provate una prima volta sulla mano convinta che, come tutte le matite contenute nelle palette, facessero pena. E invece, la rivelazione. Non potevo crederci! All’inizio ho pensato di avere anche le allucinazioni, ma poi le ho provate sugli occhi... e ora le adoro letteralmente!


Complessivamente, sono più che soddisfatta del rapporto qualità/prezzo, anche perché ho la possibilità di provare molte più tonalità che, acquistate singolarmente, avrebbero lo stesso prezzo di una macchina, su per giù. Spero di non avervi annoiate con questo sproloquio! E voi, cosa ne pensate? L'avete provata? Vi è piaciuta o siete rimaste deluse?

Alla prossima,
la vostra Studentessa (senza una lira) ma ben truccata

Ho il primer verde di Pupa ma non simiglio ad E.t. (mia cara commessa)


Fortuna che sapevo il fatto mio e che non sono stata a sentire la commessa. Stando alle sue parole, avrei finito col somigliare a un alieno dall'aspetto malaticcio e grigiastro (del tipo E.t.) con una massa di capelli ricci e voluminosi. Ma se lo sanno pure i polli che il verde è il colore giusto per neutralizzare i rossori e, quindi, teoricamente, nascondere un tantino i brufoletti! Insomma, non voglio farla lunga. Oggi vi parleró del primer viso Pupa. Che, come avrete capito, ho acquistato nella tonalità verde, sperando di mascherare foruncoli e compagnia bella. Ve lo spiattello subito, niente suspence: non mi ha convinta al 100%. C'avevo messo pure un bel po' a racimolare i soldi per comprarlo, e a quella cifra (il prezzo varia da 30 a 40 euro, dipende dai siti e dalle profumerie) forse mi aspettavo qualcosa in più. Ma proprio il fatto di aver comprato uno dei primer più validi e osannati in circolazione, e di esserne rimasta delusa, mi ha fatto capire che forse il problema ce l'ha la mia pelle. Troppo imperfetta, e i miracoli non esistono. Sapessi usare Photoshop, per lo meno... Non credo, in definitiva, che ci sia un prodotto capace di mascherare le piccole cicatrici dell'acne e i pori dilatati. E non sarà mai uniforme e, per lo meno apparentemente, vellutata e luminosa come spero io. Quindi, il problema non è di Pupa, ma mio. Anche perché questo primer i rossori fondamentalmente li attenua: non vedo però miglioramenti dal punto di vista della grana della pelle. Ve lo illustro bene. È ovviamente, come vi dicevo prima, di colore verde. La consistenza è simile a quella di un gel, non troppo liquida e non troppo densa. Non ha alcun odore. 


Quando lo si applica si ha il timore che unga: invece, viene assorbito in men che non si dica. E personalmente trovo ottimo il fatto che non si debbano pettinare le bambole aspettando che si asciughi. Per fortuna l'effetto non ha nulla a che vedere con quello paventato dalla povera commessa: che, udite udite, mi aveva sconsigliato di prenderlo verde perché mi avrebbe colorato il viso di grigio. Pupa, perdonala, perché non sa quello che dice (e che fa). Si applica facilmente, dicevamo, e si assorbe subito. A quel punto il rossore che circonda i brufoletti sarà notevolmente attenuato. Ma il volto non acquista luminosità, e l'incarnato non è più uniforme e levigato di qualche attimo prima, come invece avevo ingenuamente sognato. Sarà che mi aspettavo troppo. Fatto sta, in ogni caso, che su un aspetto non ho nulla da ridire: il primer Pupa assolve benissimo a quella che è la sua funzione primitiva di prolungare la durata della base viso. Che usi fondotinta minerale, o liquido, o terra, lo fa rimanere su. Sì, anche se fuori ci sono 37 gradi come ieri (sfido io a non rincoglionirti, 'co sto caldo) e l'umidità ti fa squagliare. Non ho mai avuto problemi di zone particolarmente lucide, pur avendo la pelle grassa. Ma questo prodotto pare anche a prova di sudore, nel senso che dopo mezz'ora sotto al solleone la mia zona "t" non si mette a brillare di luca propria. Grazie al cielo, almeno sta croce me la sono risparmiata. Quindi, la mia conclusione è molto semplice. Quello di Pupa è un ottimo primer, a livello di tenuta, per chi ha una pelle normale o comunque senza particolari problemi. Non aspettatevi il miracolo, invece, nel caso in cui abbiate cicatrici o brufoletti sparsi per il viso. Non createvi troppe aspettative, insomma, come ho fatto io. Ve lo consiglio? Qui la questione si complica. Ha un certo prezzo, ma è pur vero che, seppur contenenga silicone, non ha effetti negativi sulla pelle. Per lo meno sulla mia non ho notato peggioramenti. Quindi, se vogliamo, è questo che lo distingue dai suoi fratelli low cost. E voi, che ne dite? L'avete provato? Vi siete trovate bene? O avete già un primer di fiducia che funziona per davvero?


venerdì 29 giugno 2012

Con Alchimia Natura il bio entra a casa tua


Italiana, rispettosa dell'ambiente e appassionata di piante, frutti e agricoltura biologica. Ma non è una persona. Sono più professionisti. Che, insieme, hanno dato vita ad Alchimia Natura. Diverse blogger hanno già collaborato con loro, e quindi molte di voi li avranno già più volte sentiti nominare. Per me è il primo test, e oggi vi parlerò dei tre prodotti in mini-formato ricevuti in omaggio dall'azienda. Grazie dunque al brand e ad Alice, con la quale mi sono interfacciata, e che mi ha chiesto maggiori informazioni sul mio tipo di pelle così da inviarmi prodotti che fossero più adatti a me. Il che è stato un primo assaggio della serietà e della voglia di crescere dell'azienda. Ma passiamo a loro, i protagonisti di questo post. Fingiamo di dover decretare chi andrà ad occupare i tre gradi di un fantomatico podio. Per me la medaglia d'oro, e dunque il gradino più panoramico di questa top three, va sicuramente allo scrub all'olio di albicocca e miele bio. 


Fa parte di una linea che include una serie di trattamenti specifici per il viso che non contengono, ovviamente, né coloranti né conservanti. Ne ho ricevuto 15 ml in una jar, e in dieci giorni l'ho già utilizzato due volte in una settimana, la "dose" consigliata dai produttori. Contiene anche proteine di grano, estratto di Bardana e olio essenziale di bio-menta: tutti elementi che, messi insieme, gli conferiscono queste proprietà leviganti ed esfolianti. Ora tocca alle mie impressioni: l'odore, innanzitutto, mi è piaciuto davvero molto. E' fresco, è estivo e molto gradevole, per nulla forte. La consistenza è liquida ma non troppo, assolutamente non densa come quella che caratterizza gran parte delle maschere in commercio. Una serie di microgranuli ne vivacizzano il colore, tendente al vaniglia. La prima volta che ho provato questa maschera temo di aver sbagliato qualcosa, e infatti non mi aveva entusiasmata. Colpa mia però, perché non avevo letto bene. Sulla confezione è ben spiegato che bisogna massaggiare fino a che il prodotto non si assorbe: ed è esattamente quello che ho fatto nelle due volte successive. Lì, allora, ho realmente capito quanto valido sia questo prodotto: come scrub lo trovo poco aggressivo, nel senso che sfregare i microgranuli sul viso non mi dà fastidio, come invece mi accade spesso. E non esco dal bagno rossa e irritata come un pomodoro: penso sia grazie a quel po' di liquirizia che contribuisce a lenire subito la pelle trattata. Il volto appare vellutato, tonico, e ha immediatamente un aspetto fresco e radioso. Avendo spiegato alla famosa Alice di essere afflitta da una serie di brufoli e di punti neri, penso proprio che questo scrub sia perfetto per chi abbia la pelle mista o grassa. Per me è da dieci e lode. Poi, come in tutti i tornei che si rispettino, va assegnata una medaglia d'argento. La mia va alla crema viso per pelli sensibili della linea Fior di Rosa. 


E' un prodotto a doppia valenza, sia estivo che invernale. Con le sue proprietà nutrienti, infatti, protegge capillari e viso da vento, freddo, aria condizionata e anche sole. L'odore non mi fa impazzire, perché di mio non amo più di tanto essenze di rosa e roba del genere. Ma non è neanche fastidioso, soprattutto perché dopo qualche minuto si dilegua quasi totalmente. Ce l'ho indosso proprio in questo momento, e se tocco la mia pelle non posso negarvi che sia bella liscia. La consistenza, a mio parere, è ottima: non è una di quelle creme pastose che ti regalano una zona "t" (anzi, "o", dal momento che imbrattano ogni centimetro del volto), ma è una via di mezzo tra fluida e densa. Unge, ma leggermente. L'unico "difetto", se proprio volessimo trovarglielo, è che non si stende proprio facilmente. Ci mette un po' ad assorbirsi, ma è proprio roba di secondi. Quindi, se avete la pelle sensibile (soprattutto gote che vi fanno sembrare Heidi) e se amate le rose, questa crema fa per voi. Sul gradino più basso metto, infine, la crema idratante doposole, anti-zanzara e dopo puntura della linea Notti d'estate. 


Premessa: in questo caso l'odore non mi è piaciuto quasi per nulla. E' un po' pungente, tipico di quei prodotti che siamo costretti ad utilizzare quando una zanzara ci ha risucchiato metà delle nostre forze. Non che puzzi, intendiamoci, è solo Quindi, servendo proprio per proteggerci da queste bastarde (fatemi passare il francesismo, dai) suppongo che si possa comunque sopportare. Io ne ho fatto un uso intelligente. Me lo sono spalmata in dosi generose una sera che sono andata a passeggiare nei dintorni del fiume della mia città. Le piccole lestofanti avrebbero potuto uccidermi, e invece l'ho scampata. Merito di questa crema, suppongo. Perciò, se sapete di essere un bocconcino che fa gola alle zanzare, direi che questo prodotto è meglio non lasciarvelo scappare. E' tutto, dal pianeta Alchimia Natura. Voi avete provato qualcosa? Vi son piaciuti i loro prodotti? Avreste voglia di provarne qualcuno?

giovedì 28 giugno 2012

Rossetto e matita labbra Debby: due affari in uno


Due prodotti al prezzo di uno. Anche meno, in realtà. Per me la Deborah ha avuto veramente un'ottima idea, insomma. Molte di voi sapranno a cosa mi riferisco: a quel bel duo di cosmetici Debby che è da un po' in vendita da Acqua e sapone. Con poco più di tre euro vi portate a casa un bel rossetto e una matita per il contorno labbra. La gamma di tonalità - i due prodotti sono ovviamente abbinati, perché pensati proprio per essere portati insieme - è molto, ma proprio molto, varia. Tra un'infinità di rosa e di marroni, però, io ho scelto una tinta un po' pazzerella: un bel lilla che ancora mancava alla mia collezione. E non potete capire quanto mi sia piaciuto! La foto che lo ritrae ne riproduce il colore quasi fedelmente: lo swatch, invece, è un po' bugiardo, perché sembra tendere al rosa.




Oltre che non messo a fuoco, vabbè, ma 'co sta fotocamera io sono proprio negata. Quindi, perdonatemi! Ma torniamo a noi, dopo questo mea culpa. Il rossetto che è ho scelto è il numero 33, il Lilac Attitude: la matita è invece la n. 6, come vi dicevo, perfettamente in tinta. Vi diró: non sapete quanto mi abbia soddisfatta questo acquisto! Il rossetto l'ho già usato un sacco di volte: il colore è pieno, particolare ma non pacchiano. Non fa le labbra a cadavere, come magari avevo temuto in fase di valutazione dell'acquisto. Anzi, le vivacizza: e il finish leggermente glossato sdrammatizza un po' l'effetto finale, rendendo anche più semplice l'applicazione. Si stende bene e non restano parti più sbiadite rispetto ad altre, come invece mi accade con i rossetti di altre marche altrettanto low cost. La durata è medio-bassa, ma da un prodotto così "abbordabile" non mi aspettavo certo la resa di uno Chanel. A me sta benissimo così, insomma. Quanto meno per l'uso quotidiano. Perché poi, è ovvio, per certe occasioni che richiedono una durata infinita non ci si rivolge alla Debby, ma ad un brand meno adolescenziale. Quanto alla matita, devo dire che ha un'ottima scrivenza. Solo la mina potrebbe essere leggermente più fina, ma in ogni caso il suo spessore (non pensate sia grossa, ma neanche sottile come quella di un kajal), per quanto mi riguarda, non ostacola in alcun modo la delineazione del contorno labbra. È facilmente sfumabile, quindi ha tutte le carte in regola per essere promossa. Questo è quanto. Voi avete approfittato di questa promozione? Vi è piaciuta questa combinazione di prodotti?

mercoledì 27 giugno 2012

Stick anti-imperfezioni? Forse è meglio l'acqua santa...


Non mi aspettavo che facessero miracoli. Oppure sì, ma lo dico sottovoce che sennó sembro scema. L'avvento dei futuristici stick anti-imperfezioni mi aveva fatto sperare che l'inferno fosse passato. Che una magica cremina se li sarebbe risucchiati in una notte sola. Che diamine, una donna avrà pure il diritto di sognare l'impossibile, no? Delusa dal primo, ho avuto pure la costanza di provarne un secondo. Ora ve li mostro entrambi. Il primo è l'Sos gel concentrato della Zaic 20. Che, per chi non la conoscesse, è una linea di prodotti fondamentalmente rivolti a chi ha una pelle a tendenza acneica. Oltre ai trattamenti veri e propri, dunque, ha anche una linea cosmetica, completa di fondotinta e ciprie ad alta coprenza. Si acquista in farmacia: utilizzai un fondotinta compatto quando avevo una quindicina d'anni, e mi ci trovai molto bene. Ma torniamo all'Sos: avevo optato per questo perchè stavo utilizzando crema giorno e notte, scrub e detergente della stessa linea, e quindi avevo ritenuto che fosse meglio orientarmi sulla stessa gamma, per evitare conflitti tra sostanze. Stando alla confezione (un tubettino a forma di triangolo, che culmina in un buchino da cui fuoriesce il gel) dovrebbe asciugare l'imperfezione e ridurre il rossore. Non so se il problema sia legato ai miei brufoli - piuttosto incarogniti - ma su di me quest'effetto non l'ho purtroppo riscontrato. Il foruncolo si asciugava, vero, ma dopo giorni e giorni, e quindi secondo le regole del suo naturale decorso. Si utilizza localmente col dito, un paio di volte al giorno, sull'imperfezione che al mattino c'ha fatto tanto imprecare. Questo della Zaic 20 contiene delle microsfere opacizzanti che dovrebbe risucchiare l'eccesso di sebo entro 24 ore, grazie anche ai superpoteri dell'acido azelaico e dell'estratto di issopo. Mah... Magari! Sarebbe stato troppo bello, d'altronde, per essere vero! Peccato, c'avevo sperato, anche perchè tutti gli altri trattamenti della Zaic 20 li ho sempre trovati veramente ottimi. Sarà che sta storia degli stick anti-imperfezione è una sóla bell'e buona, secondo me. Comunque, la review non è finita qui. Perchè dobbiamo ancora parlare del cugino del gel concentrato, cioè lo Stop bouton della linea Keracnyl della Ducray. Stesso tubetto, stesso target di clienti (pelli grasse e acneiche) e stesse illusioni. Forse forse, peró, questo velocizza, ma leggermente, la scomparsa del brufolo. Sì, invece di due settimane ci mette dodici giorni. Capirai che conquista! L'unica differenza è che questo è molto meno oleoso del gel di cui sopra, e si presenta come una semplice cremina bianca dalla consistenza fluida. Si puó applicare fino a tre volte al giorno. Beh, per quanto mi riguarda, mi sono arresa. 'Sti brufoli mi sa che me li devo tenere. Almeno risparmio dieci euro, e magari c'aggiungo il resto e mi faccio una buona pulizia del viso. A meno che voi non abbiate trovato un qualche stick miracoloso. Ma miracoloso per davvero. In quel caso... Potrei anche tornare sui miei passi! Quindi, ora, a voi la parola!

martedì 26 giugno 2012

Con Kaima dichiaro guerra a smagliature e cellulite

È da un mese e mezzo che combatto con una dieta da 1300 calorie. E per fortuna i risultati si vedono, con sette chili già smaltiti. Ma mi serviva una mano per ridisegnare un po' il mio maltrattato corpo. E questa collaborazione non poteva capitare in un momento migliore. Sono lieta di annunciarvi che l'azienda Kaima, che si occupa di cosmeceutica attiva, ha voluto darmi la possibilità di testare i loro prodotti. Li ho ricevuti stamattina, e voglio parlarvene un po'. Per la review vera e propria dovrete attendere una sessantina di giorni, dal momento che si tratta ovviamente di trattamenti che richiedono del tempo. Innanzitutto, vi spiego cos'ho ricevuto in omaggio, ben custodito in due eleganti sacchettini neri con tanto di fiocco, a loro volta contenuti in una bustina bianca con impresso il logo del brand: un trattamento smagliature biocompatibile e un trattamento cellulite. I due flaconcini contengono 150 ml di prodotto ciascuno. In allegato, un foglio intestato e inclusivo delle indicazioni per un corretto utilizzo delle creme. 
 Anche se, oltre a questo, avevo già avuto un lungo colloquio telefonico con il dottor Mexea della direzione scientifica Kaima Kosmeceutik. E questo è il primo aspetto che vale la pena sottolineare: l'azienda non manda a casaccio, bensì segue le sue clienti passo dopo passo. Tant'è che al Nord si avvale della preziosa collaborazione di una serie di ambasciatrici che consigliano personalmente i prodotti a chi è interessato ad acquistarli. Abitando nel profondo Sud, e non potendo usufruire di questo servizio simil porta a porta, sono comunque stata sottoposta a un accuratissimo test, finalizzato a far capir loro quali creme fossero più adatte nella mia casistica. E ho apprezzato sin da subito il fatto che, nel caso specifico delle smagliature, non mi siano stati promessi miracoli, come invece troppo spesso accade in questa giungla chiamata business. Mi spiego meglio: avendo delle smagliature datate e dunque già bianche, legate a un dimagrimento iperveloce che risale alla mia adolescenza, sono stata avvertita del fatto che difficilmente scompariranno. Se nel caso di quelle fresche la percentuale di successo - cioè di possibilità di eliminazione totale - si aggira attorno al 90%, nel mio caso ho "solo" il 40% di chance. Ma giá sapevo che cancellarle sarebbe stato impossibile, quindi se anche solo si attenuassero per me sarebbe una manna del cielo. Resta il fatto che la crema per le smagliature dovró iniziare ad applicarla solo quindici giorni dopo l'inizio del trattamento anticellulite. Ho già iniziato, quindi vi forniró le mie prime impressioni: la crema si assorbe subito e l'odore è quello tipico della caffeina. 
 Svanisce dopo pochi minuti, ma in ogni caso, personalmente, non mi da alcun disturbo. Si assorbe con estrema facilità, quindi altri dieci punti a suo favore. Si avverte immediatamente un leggero pizzicorio, tipico, stando a quanto ho letto nel corso degli anni, tipico dei trattamenti validi. Perchè sarebbe sintomatico del fatto che le sostanze stanno agendo in profondità. Sopportabilissimo, figuriamoci. Chi bella vuole apparire, d'altronde, almeno un poco deve soffrire! E questo è quanto, per oggi. Vi sapró dire sicuramente meglio tra qualche tempo. Colgo l'occasione per ringraziare l'azienda per questa possibilità - che io reputo veramente fantastica - che mi è stata data. Per informazioni, vi rimando al sito internet www.kaima.it

lunedì 25 giugno 2012

Elf, Zoeva e Neve: tre pennelli penna a confronto



Dopo tanto girare finalmente l'ho trovato. E' lui, il pennello penna perfetto. Per lo meno per me. Però, voglio tenervi un po' con il fiato sospeso, prima di dirvi chi si è aggiudicato il gradino più alto del podio. Quindi, analizziamo i tre che posseggo e arriviamo pian piano alla proclamazione. Il primo che ho acquistato è stato quello di Zoeva, contenuto nel Variety Set. 



Credevo fosse perfetto, anche perché ha le setole molto morbide e sufficientemente compatte, ma purtroppo non è lui la mia "scelta". Fermo restando che si tratta di un ottimo pennello, dopo averne testati altri mi rendo conto che, seppur utile, è forse troppo grosso per andare ad agire nella piega dell'occhio. Chi, come me, ha una palpebra di piccoli dimensioni, corre il rischio che il colore vada sì nella piega, ma anche che se ne sparga un po' dove non dovrebbe. E' inevitabile, forse. Dopo Zoeva è venuta la Elf. Il loro  eye crease brush non è male, se vogliamo dirla tutta. Certo, visto che costa un euro e 70 è consigliatissimo, trattandosi di un pennello valido. 



Ma ancora non ero soddisfatta, sentivo di non aver raggiunto la perfezione. Le setole non sono il massimo, ben lontane dalla morbidezza di quello di Zoeva. Ma insomma, paglia non è. Sono più rigide rispetto a quelle del precedente, ma qualche pilucchio - a distanza di un mese e mezzo dall'arriva del pacco - inizia a farsi una vita propria e ad andarsene per conto suo, separandosi dai "compagni". In ogni caso, è un pennellino ottimo per le emergenze e che comunque fa il suo lavoro, depositando l'ombretto dove deve senza dare troppi problemi. La perfezione l'ho trovata poco più di una settimana fa. Ne meditavo l'acquisto già da un po', e poi un giorno mi sono decisa a tentare questa terza strada. Ho preso l'eyebuki di Neve Make up, e me ne sono subito innamorata. Ero indecisa tra questo e il nuovo glossy smudge, ma avevo letto in giro sui blog delle mie colleghe che la differenza stava nella rigidità delle setole. Che era proprio il valore aggiunto che cercavo. Per questo la mia scelta, alla fine, è ricaduta sull'eyebuki.



Ne sono veramente soddisfattissima. E' compatto e morbidissimo, rigido al punto giusto. Cosicché fa praticamente tutto da solo: la facilità con cui fa avanti e indietro all'interno della piega è quasi impressionante. E la definizione che dà all'occhio trovo che non abbia uguali: la riga è netta e ben sfumata. Insomma, per me è il vincitore assoluto, ed è inutile fare troppi giri di parole. Quindi, qualora foste indecisi sul pennello penna da acquistare, il mio consiglio è di virare su di lui. Tra i tre è quello che costa un po' di più, ma il prezzo è inferiore rispetto a tutti gli altri della Neve Make up: viene 6.90, suppongo perché non lungo come i pennelli tradizionali, ma un po' più piccino. Tra l'altro, il manico rosato e un po' paffuto mi piace davvero tanto, perché si distingue dalla massa. Vi ho convinte? E per voi qual è il pennello penna con la doppia "P" maiuscola? 

domenica 24 giugno 2012

Gel sorbet di Dior, per una pelle a prova d'afa


Non so voi, ma io sono convinta che trovare una buona crema per il viso sia più o meno come vincere un terno al lotto. Soprattutto d'estate, quando la pelle tollera poco o nulla. Qualche tempo fa ho deciso di concedermi un piccolo lusso: dopo aver provato diversi campioncini, ho deciso di acquistare il gel sorbet della linea Hydraction di Dior. E mi sono subito resa conto che quella sarebbe stata la giusta crema per combattere l'afa. Da allora non l'ho più mollata. Ne ho provate tante nella mia vita, soprattutto quelle più prettamente "farmaceutiche", per via dei vecchi problemi di acne. Seppur l'abbia combattuta, la mia pelle continua ad essere mista e tendenzialmente un po' grassa. Quindi, se sono qui a parlarvi di questo prodotto, è perchè lo ritengo veramente valido per chi, come me, non puó virare su creme più semplici ed economiche. Il gel sorbet è innanzitutto leggerissimo. Non è una di quelle creme dalla consistenza pastosa, è fluido, come suggerisce il suo nome. Si trova in un flaconcino da 50 ml dotato di un comodissimo dosatore a spruzzo: ne occorre veramente poca per spalmarla su tutto il viso, quindi, seppur costi tra i 30 e i 40 euro, vi durerà per tutta l'estate, e anche oltre. Ha un odore veramente molto gradevole, il che mi piace molto, abituata come sono a creme specifiche e dagli odori molto forti. Applicandola, la sensazione di freschezza è immediata. Lascia la pelle morbida, tonica e vellutata, e ho anche l'impressione che distenda un po' i fastidiosi pori dilatati. Ma la cosa più bella, ora che in Calabria ci sono almeno almeno trenta gradi, è che non mi fa minimamente sudare. La applico dopo aver usato un gel detergente, o lo scrub, e dopo una passata di lozione micellare (ve ne parleró a breve in un altro post). Dopodichè, essendo abbronzata, e visto che la mia pelle implora pietà dopo mesi e mesi di fondotinta, preparo la mia base con la bb cream Magique di L'Oreal e una spolverata delle perle solari di Avon. Niente zone lucide, il mio viso appare disteso e vellutato. Con questa routine estiva e con questa base di gel sorbet mi trovo veramente bene. Mi era stata consigliata da una beauty di Dior, e devo dire che non avrebbe potuto suggerirmi di meglio. Anche perchè offre una doppia idratazione: nel senso che, con la sua texture leggera e freschissima, offre un effetto immediato dissetando la pelle, e a lungo andare la cura pure. Quando la utilizzo, infatti, ad onor del vero, è molto raro che mi spuntino foruncoli, se non in "quei" giorni. In ogni caso, è dunque perfetta per pelli grasse e miste. E voi? L'avete provata? Vi ispira? Altrimenti, quali crema che abbia il dono di non appesantire utilizzate d'estate?

sabato 23 giugno 2012

Mua, una sorpresa che ripaga la lunga attesa


Sedici, lunghissimi, giorni. Tanti ne ho aspettati prima di potermi finalmente godere l'ordine della Mua. Un po' troppi, forse. Passi che si tratta di un brand inglese, ma due settimane mi sembrano veramente eccessive. Anche perchè il pacco non è tracciabile, e quindi il timore che si sia perso in chissà quale meandro dell'Europa aumenta ogni giorno che passa. Peró posso dire solo una cosa, a costo di sembrare retorica: alla fine ho scoperto che ne è valsa la pena. Davvero. E Make up Academy è entrato di diritto nella top ten dei miei brand low cost preferiti. Ma che più low cost proprio non si puó: la maggior parte dei prodotti costa una sterlina (un euro e 20, orientativamente): il prezzo massimo è quello delle palette, 4 sterline. Solo una, molto completa, ne costa otto. Quindi, fate un po' voi. Considerate anche che il prezzo delle spese di spedizione è accettabile. E meno male, visto che il servizio offerto non è certo dei migliori. Ma passiamo a loro. Oggi mi limiterò a mostrarvi la carrellata di prodotti che ho ricevuto: li ho ordinati in un giorno fortunato, perchè erano in atto due promozioni. Con una spesa minima di venti sterline (e per arrivare a questa cifra ho faticato, visto che costa tutto molto poco) c'erano in omaggio la palette Glamour Days e il kit celebrativo per il giubileo della regina d'Inghilterra, contenente un kajal, un ombretto, uno smalto, un eyeliner liquido semplice, uno glitterato e un rossetto. Un bottino non indifferente, insomma. Era da un po' che miravo e rimiravo i prodotti della Mua, quindi quando mi sono decisa a cliccare su order non mi son fatta mancare nulla. Procediamo con ordine: volevo assolutamente provare, innanzitutto, gli eyeliner glitterati. 



Un po' pacchiani, a primo acchito. Ma carini, magari, da applicare in quantità limitate per le notti d'estate. E son belli veramente. Peró ho riscontrato un piccolo problema, per cosi dire, tecnico. Per fortuna facilmente risolvibile, in ogni caso. Il pennellino originale è un disastro: fin troppo flessibile e per nulla sottile, con il risultato che applicandolo sull'occhio verrebbe fuori un pastrocchio di quelli number one. Ma si puó ovviare e sfruttarne il contenuto intingendo un buon pennellino da eyeliner, di quelli a punta obliqua, nella boccettina. Quindi, applicatore inutile ma prodotto caruccio. Per chi non lo avesse mai usato in glitter, non aspettatevi da questo tipo di eyeliner il solito tratto deciso e molto marcato. Si presenta più che altro come un gel trasparente con al suo interno una buona dose di pagliuzze colorate. A me piace molto, e credo di aver azzeccato alcuni dei colori più accattivanti della gamma. Il fuxia sarà anche un po' fuori dal comune, ma è molto divertente! Splendido il verde acqua, l'oro e bello pure il verde smeraldo. Idem per quello blu elettrico ricevuto in omaggio. Già che c'ero, nell'ordine ho inserito anche un eyeliner liquido in penna classico, extrablack. È la prima volta che ne uso uno in penna, e devo ancora prenderci dimestichezza: quel che è certo è che ha un tratto very strong e il nero è intensissimo. 



Trovo che la punta sia veramente perfetta per tracciare una linea dritta e priva di quei vuoti che tanto odiamo. Le sbavature, insomma, sono rare, quando si usa un prodotto cosi. Quindi, anche lui promosso a pieni voti. Come ben saprete sono una patita del trucco degli occhi e tendo a volte a tralasciare, seppur consapevole di quanto contino ai fini dell'effetto finale, le labbra. Beh, questo pacco conteneva due gran bei rossetti. Uno, quello in regalo, rosato ma trasparente. L'altro di un rosa fuxia veramente, ma veramente, molto bello. 



Scrive benissimo, è leggermente glossato e il colore è pieno e vibrante. Non dura tantissimo, se vogliamo dirla tutta. Ma forse è un difetto che si puó perdonare, ad un lipstick che costa solo un euro e ha un finish tanto accattivante. Uno dei prodotti che mi è piaciuto di più è stato, poi, il mosaico di blush: costa un peletto in più del resto, ma è davvero carino. Si presenta come una serie di mini quadrilateri e pentagoni di diverso colore: vanno dalla lilla al rosa e dal pesca al terracotta, passando attraverso un intenso color borgogna. 


Le polveri sono molto illuminanti, e i toni sobri e delicati. Magari si perdono un po' su un volto abbronzato, ma penso proprio che sul pallore invernale regaleranno quel non so che di romantic-chic per cui, personalmente, sbavo. L'unico richiamo lo faccio alla confezione: occhio, perché per alzare il coperchietto rischiate di dire addio all'unghia del pollice. Andiamo avanti. Trovo splendidi i due kajal intense colour che ho appena aggiunto al mio parco matite: io avevo scelto la bianca, e loro mi hanno regalata quella blu elettrico. 



Scrivono così bene che quasi stento a crederci. Il tratto è pieno e ipercolorato. Per mandarle via occorre uno struccante bifasico, quindi più resistenti di così proprio si muore! Altro omaggio, uno smalto: è di un rosso bordeaux, ma non l'ho ancora provato. 


Mi sembra piuttosto liquido, ma spero non mi giocherà lo stesso scherzetto dell'ormai celebro smaltino giallo Titti di Shaka. Magari ve lo farò sapere più in là. Mi mancava qualche pound per arrivare alle 20 sterline richieste per ricevere il jubilee kit. Quindi, in extremis ho aggiunto un pigmento. L'ho preso di un colore grigio-argento: non avevo molte aspettative, in foto sembrava tendente al piombo, e invece ho dovuto ricredermi. 



La tonalità non è banale come sembrava dalla foto: quindi, se mai decideste di prendere un eye dust, sappiate che le immagini del sito non rendono giustizia a quella che, invece, è l'essenza di questi minerali in polvere libera. Non ho avuto ancora modo di testarlo per bene - l'ho swatchato sul palmo della mano giusto per capire a occhio e croce come fosse - quindi non saprei dirvi se sia wet & dry e se duri. Magari gli dedicheró, prossimamente, un post a parte. Ho lasciato per ultimi gli ombretti e le palette. Quello che ho scelto è color verde bosco (perfetto, in pratica, anche se in foto sembra azzurro, se abbinato al pastello Bosco di Neve Make Up), quello ricevuto è bianco perlato. 


Ebbene, sono entrambi molto scriventi e pigmentatissimi: il colore è pieno e molto gradevole, ne basta poco per ricoprire la palpebra e le cialde sono grandi, tanto per capirci, quanto quelle di Kiko. Il discorso cambia, peró, se passiamo ad analizzare le palette. Quella omaggio, la Glamour days, contiene 12 tonalità molto vivaci e tutte shimmer: nel complesso, i dodici colori mi piacciono molto. 


Belli anche quello della Pretty Pastels, che come suggerisce il nome stesso sono chiari e abbastanza delicati, sia matt che shimmer. C'è un color pesca, in particolar modo, davvero molto bello e intenso. 


Quello che ho notato, tuttavia, è che gli ombretti delle palette sono meno scriventi e non durano quanto quelli mono. Non aspettatevi che vadano via subito, ma neanche che vi durino per tutta la giornata. Sarà anche colpa del caldo, ma dopo qualche ora una ripassatina ci sta tutta. La comodità delle palette Mua è che sono piccole e molto maneggevoli, ragion per cui si possono tranquillamente portare in borsetta... ovviamente sostituendo l'inutile pennello doppio in spugna con uno per ombretto. E questo è quanto, mie care ragazze. E' dunque giunta l'ora delle conclusioni. Certamente avrete letto di qualche difettuccio qua e là, ma per me si tratta di piccolezze che possono essere perdonate. I prodotti Mua mi sono finora sembrati validissimi e di qualità sicuramente maggiore rispetto a quel che costano. Quindi, non mi farò scappare altri ordini in futuro. E voi? Vi è piaciuto qualcosa? Avete qualche altra domanda da pormi? Ah, se qualcuna è interessata agli swatches delle palette, batta un colpo quaggiù e l'accontenterò!

venerdì 22 giugno 2012

Novità Kiko: scopri la nuova collezione Active colours!



Un’esplosione di colori. Dal giallo al verde, passando attraverso l’arancione, il rosa e il viola, il turchese e il blu. E’ una collezione che mette allegria, quella che sta per approdare in tutti i punti vendita Kiko. Una collezione che, a giudicare dalle prime immagini, non passerà inosservata. Vuoi per una gamma di nuances che farà impazzire le donne. Vuoi per la varietà di prodotti. Fatto sta che l’estate, sotto la bandiera di Kiko, non sarà di certo noiosa. Anzi. Colori per tutti i gusti e per tutte le età. Per tutti i make up e per tutte le esigenze. Si chiama Active colours, e pone occhi e labbra in primo piano. Via gli ombretti, almeno per un paio di mesi, e avanti matite, mascara ed eyeliner. Il paradiso. E se i colori vi sembrano un po’ fuori dal comune, niente paura. Perché nell’estate di Kiko tutto si può, e osare è la parola d’ordine. Ma basta suspence, ora. Passiamo ai dettagli, e drizzate bene le orecchie. Anzi, spalancate i vostri begli occhioni, così da far loro pregustare il momento in cui li esalterete con questi nuovi, unici, prodotti. I kajal a nostra disposizione saranno ben quattordici, per altrettante tonalità che difficilmente troveremo nei comuni stand delle profumerie. Perché Kiko sa sempre distinguersi. 
Quattordici saranno anche i coloratissimi eyeliner previsti da questa nuova collezione: rigorosamente resistenti all’acqua, a prova di tuffi e gavettoni. E di caldo, giacché ci siamo. Che non guasta mai. Dieci, ancora, gli strabilianti mascara che da qui a breve renderanno ancor più magici i corner di questo brand. 
 
E’ finita qui? Certo che no. Perché Kiko non poteva trascurare le labbra. Qui il tema sport è chiaramente predominante: sei lipgloss potranno essere abbinati ai meravigliosi prodotti cui ho accennato finora. Tutti dal packaging molto accattivante, in tema con gli Europei che proprio ora si stanno giocando tra Polonia e Ucraina: le bandiere di Italia, Spagna, Francia, Germania, Portogallo e Regno Unito saranno protagoniste sul tappo delle jar contenenti questi caranissimi lucidalabbra. 
 Energia a più non posso, insomma. Sì, energia. Perché il leit motiv dell’estate di Kiko sarà proprio questo, avete capito bene. E allora non mi resta che augurarvi un'estate ricca di colori. E... buon shopping! Se cercate altre info, cliccate su www.facebook.com/KIKO.MAKEUP.MILANO